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BIBBIENA


Bibbiena Bibbiena
Bibbiena si trova su una collina sovrastante il torrente Archiano, un affluente dell'Arno. Di probabile origine etrusca, la prima menzione scritta del borgo risale al X secolo, come possedimento della curia vescovile aretina. Con la battaglia di Campaldino nel 1289, Bibbiena venne sottomessa dai Fiorentini, ma tornò in mano aretine grazie a Guido Tarlati all'inizio del XIV secolo, per poi ritornare sotto Firenze nel 1360, di cui seguì le sorti fino all'unità d'Italia.
Prezioso scrigno di palazzi signorili, il borgo conserva palazzo Dovizi, eretto per volere del cardinale Bernardo Dovizi nel 1498, palazzo Mazzoleni, palazzo Niccolini, il cinquecentesco palazzo Poltri, sede del'antica pretura, palazzo Marcucci e palazzo Ferri. La religiosità è presente nella pieve dei Santi Ippolito e Donato, anticamente cappella del castello dei Tarlati, e nel santuario di Santa Maria del Sasso, bell' edificio rinascimentale, entrambi del XII secolo. La chiesa di San Lorenzo, che conserva terrecotte invetriate di scuola robbiana, è del XV secolo, mentre l'oratorio di San Francesco è in stile rococò.
Dell'antico castello invece sono rimasti solamente la Torre dei Tarlati e la Porta dei Fabbri.
Manifestazione particolare è la Rievocazione della Mea, che si tiene annualmente nell'ultimo giorno di carnevale. L'evento ricorda una giovane popolana, la Mea, promessa sposa ad un tessitore di cui si invaghì un Tarlati, provocando la divisione del borgo. Con la riconsegna della ragazza al popolo, si festeggiò il ritorno della pace.
Bibbiena ha inoltre una ricca stagione teatrale ospitata nell'ottocentesco Teatro Dovizi.




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