Monterchi
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Monterchi sorge nella Valtiberina, al confine tra Toscana e Umbria, sul colle chiamato anticamente Mons Herculis, da cui il suo nome. Di origine medievale, fu dominio dei Marchesi del Monte Santa Maria, menzionati nel 1095. Nel XII secolo il Vescovo di Arezzo Guido Tarlati s'impadronì del borgo fino al 1440, quando Firenze impose il suo dominio, sconfiggendo i Tarlati, alleatisi con i Visconti di Milano nella battaglia di Anghiari. I Medici fortificarono il borgo con mura e torri, di cui oggi restano alcuni ruderi visibili.
Il capolavoro più importante di Monterchi è il famoso affresco de "La Madonna del Parto" di Piero della Francesca, forse in onore di sua madre, nativa del paese. Dipinto nel 1459, rimase fino al 1888 nella chiesa di Santa Maria in Momentana, poi scomparsa. Oggi si può ammirare l'affresco nel museo ad esso dedicato.
Nel borgo si trovano interessanti edifici religiosi come la chiesa di San Simeone, ricostruita nel 1830 e nel 1917, con bassorilievi in pietra arenaria del XV secolo e un pulpito in pietra del XVI secolo raffigurante Ercole che uccide l'Idra; il monastero femminile e la chiesa di San Benedetto, costruiti nel IX-X secolo come ospizio per viandanti, soppresso da Pietro Leopoldo nel 1785 e reinstaurato nel 1816.
Il terrritorio comunale è punteggiato da antiche pievi e chiese: la chiesa romanica di San Sisto a Petretole, con all'interno un altare monolitico del XII secolo; la chiesa di Sant'Apollinare alla Villa del Poggio, risalente al VII-VIII secolo, in stile romanico; la chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia, a navata unica; la chiesa di San Michele Arcangelo a Pianezze, la chiesa di San Biagio del XIV secolo, la chiesa della Madonna Bella a Pocaia.
Nel borgo si trova anche il Museo di Pesi e Misure, ospitato nel palazzo Massi, che raccoglie strumenti di misurazione di tutte le epoche .
Fotografia: © Fototeca APT Arezzo/Andrea Barghi