Le logge di Pieve Santo Stefano

Pieve Santo Stefano si estende nell'alta Valtiberina, in una zona prevalentemente montagnosa. I primi insediamenti risalgono all'epoca etrusca e romana. Conquistata dai Longobardi, Pieve è citata per la prima volta nel 723. Posseduto da diverse signorie fino al XIII secolo, il borgo venne disputato da Arezzo, Perugia e Città di Castello. Il vescovo di Arezzo Guido Tarlati lo occupò nel 1318, ma sconfitto nel 1337 dovette cederlo a Firenze. Durante la dominazione medicea, il centro venne ristrutturato e arricchito, fino a diventare sede di Vicariato nel XVI secolo.
Nel borgo si trovano il Palazzo Pretorio e il Palazzo Comunale, uniti da un grande arco. Di ispirazione cinquecentesca, sono stati riedificati dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Importanti testimonianze del passato sono la collegiata di Santo Stefano, ricostruita in forme neorinascimentali nel 1844 su un edificio del XII secolo, con all'interno il veneratissimo Crocifisso ligneo sopra l'altare maggiore del XIV secolo.
Nelle vicinanze si trova il Tempietto di Santa Maria al Colledestro, di forma ottagonale e costruito nel XVI secolo, con affreschi di epoca rinascimentale mal conservati. Arrivando da Sansepolcro ci si imbatte nel santuario della Madonna dei Lumi, edificio in stile manieristico rinascimentale a croce greca con cupola , eretto tra la fine del XVI e XVII secolo da Ferdinando I de' Medici sotto la spinta dell'arciprete di allora Rodolfo Coupers. Venne costruito dove si trovava un'immagine della Madonna, meta di miracolose processioni angeliche.
Il territorio di Pieve San Lorenzo comprende anche suggestivi borghi: Baldignano, con la struttura murata, la torre resto del castello e la chiesa di San Lorenzo; Mignano, con la torre e il cassero resti del castello dell' XI secolo e la chiesa di Sant'Andrea e San Vito, con campanile a vela; Valsavignone, con l'antico arco di accesso al castello; Cerbaiolo, con il convento costruito tra le pareti rocciose.