Pieve dei Santi Giovanni ed Ermolao

Costruita per volere del Vescovo Dalberto tra il 1080 ed il 1111, in occasione della deposizione del corpo del Santo Patrono Ermolao Martire, la pieve si trova già menzionata nel 1116. Restaurata e ampliata nel 1617 su progetto dell'architetto Cosimo Pugliani, nei secoli successivi subì altri rimaneggiamenti, che interessarono l'ampliamento della parte sinistra della facciata, la realizzazione degli altari laterali e dell'arco sovrastante il fonte battesimale, forse l’opera più importante qui conservata, ripartito in cinque nicchie decorate con figure bibliche.
Esternamente, la facciata è divisa in doppio ordine di arcate cieche con bifore. L'interno a tre navate è suddiviso da colonne monolitiche di granito, sormontate da capitelli neocorinzi. Si conservano due opero del Lomi: una Natività e una Madonna con Bambino tra Sant'Ansano e San Carlo Borromeo; una tavola raffigurante la Madonna col Bambino di Cecco di Pietro e un frammento di croce dipinta del XIII secolo, di cui resta solo il Volto di Cristo.
Sulla sinistra si alza l'imponente campanile quadrangolare in pietra e laterizi, unito alla chiesa da un portale d'ingresso ad arco ogivale. Sulla sua sommità è murata una testa romana, forse raffigurante Giove Ammone.

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