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PALAZZO PITTI
Palazzo Pitti Palazzo Pitti
Il palazzo si trova sul colle di Boboli e fu eretto nella seconda metà del XV secolo da Luca Pitti, ricco mercante fiorentino. Molto probabilmente, il progetto della costruzione fu del Brunelleschi, eseguito da Luca Fancelli. Il Pitti volle il palazzo accanto alla sua vecchia abitazione e comprò anche le case che si trovavano tra la sua proprietà e la strada ai piedi della collina, facendole poi demolire e creare una grande piazza.
Nel 1550 il palazzo fu acquistato da Eleonora di Toledo, sposa del duca di Firenze Cosimo I de' Medici, dagli eredi del Pitti. Nel periodo di dominio mediceo, il palazzo fu significativamente ingrandito e arricchito da importanti cicli decorativi, così come il giardino di Boboli fu trasformato su disegno di Niccolò Pericoli detto il Tribolo. Inoltre, di questo periodo sono la Grotticina di Madama di Davide Fortini e Marco del Tasso, e il Vivaio cominciato dal Vasari, dove alla fine del XVI secolo Bartolomeo Ammannati e Bernardo Buontalenti avrebbero realizzato la Grotta Grande. Per quanto riguarda il palazzo, con i Medici venne demolita la vecchia casa dei Pitti e furono costruite due ali perpendicolari all'edificio originario, realizzando il grande Cortile e chiudendolo verso il giardino con un fronte ad un solo piano, all'interno del quale si apre la Grotta del Mosè. Nel 1618, con Cosimo II si decise di ampliare nuovamente il palazzo. L’opera fu affidata a Giulio Parigi, che prolungò la facciata, portandola alle dimensioni attuali.
Con la fine della dinastia medicea, il patrimonio di Palazzo Pitti non si disperse grazie alla sorella del granduca Ferdinando II, Anna Maria Luisa, che con il Patto di Famiglia, ottenne che le opere d'arte di provenienza medicea non dovessero uscire dalla città di Firenze.
Il granducato di Toscana passò ai Lorena, che costruirono la palazzina della Meridiana e dei due Rondò perpendicolari alla facciata. Infine, con l’unità d’Italia, palazzo Pitti divenne reggia dei Savoia, che ne rinnovarono completamente l'arredo.

Fotografia: Wikipedia




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