Il camposanto monumentale

La parte settentrionale della piazza dei Miracoli è chiusa dal muro del Camposanto, rivestito in marmi bianchi e con le arcate cieche su lesene. Iniziato da Giovanni di Simone nel 1277 su una precedente area sepolcrale, la costruzione si prolungò nel tempo e nel 1358 le fondamenta del lato nord non erano state ancora scavate. Questa è una delle ragioni del passaggio dallo stile romanico pisano a quello gotico. Solo intorno alla metà del XV secolo il Camposanto fu terminato.
Sin dalle sue origini però, vi furono raccolti sarcofagi, per lo più di epoca romana, monumenti funebri e soprattutto tombe terragne.
La struttura del Camposanto non è perfettamente regolare. Si tratta di un vasto chiostro incorniciato da porticati lastricati. Nella seconda metà del XIV secolo, l’interno fu abbellito con grandi affreschi murali, che sfortunatamente risultarono danneggiati durante l'ultima guerra mondiale. Il più famoso è il "Trionfo della Morte", una raffigurazione a carattere religioso eseguito tra il 1360 e il 1380, da mano sconosciuta. Altri pregevoli affreschi sono "Il Giudizio Universale" e il ciclo delle "Storie di San Ranieri" nel corridoio meridionale del Camposanto, opera del fiorentino Andrea Bonaiuti nella parte superiore, e di Antonio Veneziano nella parte inferiore.
Nel corridoio occidentale, si possono ammirare i resti delle catene che chiudevano il porto di Pisa, portate vie dai genovesi dopo la battaglia della Meloria e restituite alla città nel 1860.

Fotografia: © Sandra Pieterman