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LA BASILICA DELLA MADONNA DELL’UMILTÀ
La basilica è il più importante edificio rinascimentale di Pistoia. La sua costruzione durò più di mezzo secolo sotto la direzione di diversi responsabili. Il primo architetto fu Giuliano da Sangallo, seguito dal pistoiese Ventura Vitoni fino al 1513 e dopo un’interruzione, dal 1561 con Giorgio Vasari. Con l’ultimazione della lanterna, la chiesa cominciò ad avere problemi strutturali e nel 1575, Bartolomeo Ammannati intervenne consolidando la cupola e dedicandosi anche al completamento interno della basilica. Nel 1579 venne quindi traslato l'affresco con la Madonna dell'Umiltà. Infatti, la costruzione dell’edificio religioso venne decisa nel 1490, quando nella chiesa di Santa Maria Forisportam, l'immagine della Madonna affrescata su una parete cominciò a lacrimare.
Esternamente, la facciata è decorata dal portale eseguito alla metà del XVI secolo dal Parigi, circondato da due pilastri con nicchie. Il vestibolo d’ingresso, decorato ai primi del XVIII secolo da Giovan Domenico Piastrini, introduce all’interno ottagonale dove si aprono sei cappelle. La più grande accoglie l'altare maggiore, del manierista fiorentino Pietro Tacca. Un'edicola con colonne corinzie custodisce l'affresco della Madonna. Ai lati dell'altare maggiore sono da segnalare la Cappella dell'Annunziata e la Capella dell’Assunta, dove si trovano rispettivamente opere attribuite a Ludovico Buti e Francesco Morandini detto il Poppi.



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