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LA PROPOSITURA DI SAN MARCELLO
La propositura di San Marcello La propositura di San Marcello
La chiesa di San Marcello è citata per la prima volta in una bolla di Papa Innocenzo II nel 1134. La costruzione è però precedente, probabilmente eretta verso l’anno Mille sui resti di una rocca romana. Posta nel centro storico di San Marcello, conserva poco della struttura originale, a causa dei lavori di restauro del XVII e XVIII secolo. I più importanti furono voluti dal vescovo Scipione de' Ricci, tra il 1786 e il 1788, subito dopo l’elevazione a propositura del 1784. Seguendo la rigorosa dottrina giansenista del vescovo, l’interno ad una sola navata con volta a botte e cupola a sesto ribassato nella parte centrale, assunse un aspetto austero, con l’eliminazione degli altari laterali, dipinti e reliquie. Dopo il periodo ricciano, alcuni elementi vennero reintrodotti, come quattro altari laterali dedicati a Sant'Antonio da Padova, al Sacro Cuore, all'Immacolata e a San Giuseppe. Tra le altre opere, spiccano il fonte battesimale del 1621, l’Ecce Homo in cera del siciliano Zumbo, il dipinto l'Invenzione della Croce del fiorentino Agostino Ciampelli, la decorazione della cupola del fiorentino Giuseppe Gricci del 1788 e l'organo del lucchese Cosimo Ravani, ampliato da Pietro Agati.
Il vicino campanile infine, venne ricostruito nel XVII secolo e reca un'iscrizione marmorea sopra la porta interna del campanile a ricordo dei restauri ricciani.

Per approfondire:
Le chiese di San Marcello Pistoiese



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