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SAN QUIRICO D'ORCIA
La rocca di Radicofani La rocca di Radicofani
Di origini etrusche, San Qurico appare nominato per la prima volta nel 712, come San Quirico in Osenna, forse dal nome di un corso d'acqua poi scomparso. Nel 1180 entrò a far parte dei domini di Siena, rimanendovi fino al 1552, quando passò a Firenze. Nel 1677 fu concesso in feudo al cardinale Flavio Chigi.
Posto lungo la Via Francigena, lo Sce Quiric di Sigerico, il borgo è tagliato in due dall'antica direttrice. Conserva la sua struttura medievale, con la cinta muraria quasi integra, numerose torrette e la Porta Cappuccini, ad arco tondo coperto a botte prima, e arco acuto poi.
La chiesa Collegiata del XII secolo venne costruita sull'antica pieve. Presenta tre bei portali, con diversi stili, romanico e gotico. All'interno spicca l'altare Maggiore rococò, gli intarsi del coro di Antonio Barili e un polittico ligneo di Sano di Pietro. Accanto alla chiesa è posto il Palazzo Chigi Zondadari, del XVII secolo, fortemente danneggiato durante l'ultima guerra. Nella Piazza della Libertà si trova invece la chiesa di San Francesco o della Madonna, per la statua della Madonna di Vitaleta di Andrea delle Robbia conservata all'interno. Dalla piazza si accede agli Horti Leonini, giardino all'italiana cinquecentesco realizzato da Diomede Leoni, con i resti della torre del cassero, anch'essa distrutta durante la guerra. Da segnalare inoltre la chiesa di Santa Maria Assunta, romanica ad una navata e davanti l'ospedale della Scala, di cui rimane il cortile con un pozzo cinquecentesco.
Nei dintorni si trova lo splendido borgo di Bagno Vignoni, con la piazza d'acque, la vasca rettangolare con acqua termale, attorno alla quale si sviluppò il borgo con le case e la chiesa di San Giovanni Battista e più in basso i mulini.

Fotografia: © Wikipedia




Dove mangiare e dove dormire a San Quirico d'Orcia



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