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PIAN DI SCÒ


La pieve di Pian di Scò La pieve di Pian di Scò
Pian di Scò sorge nel Valdarno Superiore alle pendici del Pratomagno, vicino al torrente Resco. È caratterizzato da boschi di faggi e colline terrazzate a ulivi e vitigni. In frazione Faella il paesaggio presenta fenomeni erosivi dai riflessi rossastri: le balze.
Insediamento etrusco e romano, come testimoniano i ritrovamenti in località Poggio alla Regina e Pulicciano, il paese legò la sua storia a quella della pieve di Santa Maria, fondata nell'XI secolo sull'antica strada romana Cassia Vetus, oggi strada dei Sette Ponti. Possedimento della famiglia Pazzi, passò agli Umbertini, fino al XIII secolo quando Firenze impose il suo dominio sulla zona fondando Castelfranco di Sopra e l'omonima lega, a cui Pian di Sco' aderì. Nata con lo scopo di contrastare i grandi signori feudali aretini, venne abolita nel 1774 da Pietro Leopoldo di Lorena. Il borgo venne quindi annesso a Castelfranco, dal quale si staccò nel 1809 in epoca napoleonica.
La pieve di Santa Maria si trova in cima all'abitato. Presenta tre absidi, una facciata a cinque archi con lunghe lesene e un campanile slanciato. Recentemente restaurata, venne ricordata per la prima volta nel 1008, in un atto di donazione degli Ubertini all'Abbazia di Santa Trinità in Alpe.
Oltre a Pian si Scò, l'abitato più popoloso è Faella, attraversato dal torrente omonimo, con la chiesa di Santa Maria e il fantastico paesaggio delle balze. Lungo la strada tra il Valdarno e il Casentino si trova Casabiondo, con una bella cappella dedicata all'Immacolata Concezione, con facciata in stile barocco; Menzano, con la chiesa di San Donato inglobata in una casa colonica; Poggio alla Regina, con le rovine del castello dei Conti Guidi; San Miniato a Scò con una piccola cappella di origine medioevale e Montecarelli con il santuario di San Jacopo.




Dove mangiare e dove dormire a Pian di Scò



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