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LA PIEVE DI SANTA MARIA


La pieve di Santa Maria La pieve di Santa Maria
La pieve di Santa Maria è una delle più suggestive espressioni dell'arte romanica ad Arezzo. Di origine antichissime e paleocristiane, la costruzione originale subì diversi rimaneggiamenti tra i secoli IX e XI, fino ad assumere il suo aspetto romanico verso la metà del XII secolo. Nel XIII secolo fu rifatto l'esterno, con una facciata in stile pisano-lucchese, e il secolo successivo, nel 1330, la torre campanaria, detta delle "cento buche", fu terminata con cinque ordini di bifore accoppiate per ogni lato. Ma la sua travagliata storia continuò fino al XIX secolo, con il ripristino della cripta e la rimozione di diversi altari sei-settecenteschi.
L’interno è a tre navate con arcate leggermete ogivali, congiunte al presbiterio da uno pseudo-transetto. Ospita sia elementi gotici che forme romaniche. Pregevoli opere d’arte si trovano in tutta la chiesa. In controfacciata un raffinato bassorilievo dell’XI-XII secolo raffigurante l’Epifania; lungo la navata destra, il trecentesco fonte battesimale a pianta esagonale e formelle con Storie di San Giovanni Battista; nella navata sinistra, gli affreschi della Cappella del Sacramento di Luigi Ademollo, un grande Crocifisso ligneo del XV-XVI secolo e un bassorilievo del XIII secolo in marmo raffigurante il Presepio.
Nella zona presbiteriale, sopra l’altare maggiore, si trova la pala di Pietro Lorenzetti (1320), Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Evangelista, Donato, Giovanni Battista e Matteo. Nella cripta absidata si ammirano una statua lignea policroma della Vergine e il busto reliquiario di San Donato, in argento dorato e pietre preziose, realizzato nel 1346 dagli orafi aretini Pietro Vanni e Paolo Ghiselli.



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