L'eremo della Beata Vergine

Il santuario della Beata Vergine, in origine adibito a ospedale per accogliere i pellegrini che si dirigevano in Lunigiana, alla fine del XV secolo venne trasformato in piccolo oratorio intitolato alla Madonna del Soccorso.
L'edificio sacro è racchiuso all'interno di un parco dove si erge un sito archeologico con statue stele e resti rinvenuti nella zona. All'ingresso dell'eremo si trova un loggiato con quattro volte a botte e un giardino con fontana. A croce latina, l'interno dell'edificio è impreziosito da bellissimi arredi, tra cui un altare centrale, due cappelle laterali e un matroneo per le celebrazioni liturgiche. La chiesa è caratterizzata da uno stile barocco molto semplice e lineare, con presbiterio del XV secolo e un abside sontuoso.
Degno di nota è il settecentesco altare maggiore marmoreo con colonne a spirale e una tavola cinquecentesca rappresentante la "Vergine del Soccorso con San Michele Arcangelo e San Rocco".
Ai lati sorgono due altari realizzati con marmo di Carrara. In ciascuna delle due cappelle laterali sono conservate due tele pregiate del XVII secolo, raffiguranti San Torrello eremita del Casentino.

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