Gabbro

La frazione di Gabbro si trova sul versante orientale delle colline livornesi, precisamente sulle pendici del monte Poggio Pelato. Il nome indica un luogo arido e sterile, costruito su una roccia eruttiva ricca di magnesio e dal colore verde scuro.
Secondo alcuni resti di sepolcreti rinvenuti nel 1879, pare che le origini di Gabbro siano da ritrovare nell’antica civiltà etrusco-romana. Un tempo queste terre, a causa della presenza massiccia di boschi che impedivano la coltivazione dei campi, erano scarsamente popolate, ragion per cui Cosimo I de Medici, nel 1547, decise di esonerare gli abitanti di questa zona dal pagamento delle tasse, allo scopo di spingere le famiglie ad insediarsi nella zona e, di conseguenza, a lavorare i terreni.
Dal 1886 dimorò a Gabbro l’artista macchiaiolo Silvestro Lega che nella sue opere si è più volte ispirato al paesaggio di questo gradevole paese, ricco di tradizioni toscane.
Gabbro possiede oggi monumenti di grande interesse, tra cui la chiesa in stile barocco di San Michele Arcangelo del XVIII secolo, costruita a sostituzione dell'antica chiesa di San Michele di Contrino. Il portale d'ingresso è caratterizzato da un oculo affrescato con l'Arcangelo Michele che uccide il drago. All'interno, proprio dietro all’altare maggiore, spunta una piccola tela del XV secolo, raffigurante la Madonna del Buon Consiglio.
Da segnalare anche le ville padronali di Via delle Capanne e la settecentesca Villa Mirabella, un tempo residenza di campagna dei commercianti Finocchietti.

Fotografia: Wikipedia