Moncastelli Pisano

Posto sulla cima di una collina alla destra del torrente Pavone, Montecastelli Pisano ha origini longobarde, anche se nel suo territorio sono stati ritrovati reperti etruschi. Nel XII secolo fu possedimento dei Pannocchieschi e dal XIII secolo della città di Volterra, a cui rimase fino al Seicento, quando passò sotto Castelnuovo di Val di Cecina.
Nella parte più alta si trova la torre dei Pannocchieschi, oggi in rovina, a base lievemente scarpata, con ingresso al primo piano. Accanto sorge la chiesa romanica dei Santi Filippo e Giacomo, del XII secolo, con facciata a salienti con paramento murario in conci squadrati e tre arcate, di cui quelle esterne cieche. L'interno a tre navate è diviso da pilastri con capitelli figurati e conserva L’immacolata Concezione ed i Santi Antonio, Biagio, Orsola e Francesco opera cinquecentesca di Cosimo Daddi. Altro edificio religioso è l’oratorio della Purificazione, con altari ricchi di stucchi.
Nel borgo si trova il Museo della Cultura Contadina, aperto nel 1985 con il fine di documentare le attività agricole e artigianali della Val di Cecina, costituito da oggetti donati dagli abitanti del paese, con oggetti del XIX e XX secolo della metà dell'Ottocento alla metà del Novecento, utilizzati per il lavoro agricolo, la tessitura, il lavoro artigianale e anche domestico.
Nelle vicinanze, lungo la strada che porta a Castelnuovo, si trova la Buca delle Fate, sepolcro etrusco del VI secolo a.C.

Fotografia: Wikipedia