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IL SANTUARIO DI SAN PELLEGRINO
Il santuario di San Pellegrino Il santuario di San Pellegrino
Narra la leggenda che San Pellegrino, scozzese di origini nobili, dopo aver vagato per l’Europa, venne in eremitaggio nei boschi della Garfagnana, trovando la morte nel 643. La fama del Santo si propagò immediatamente e una prima chiesa a lui dedicata dovette essere costruita poco dopo. La prima testimonianza scritta è però del 1110, in un documento dove il notaio Ugizio di Castiglione Garfagnana donava alcuni dei suoi beni alla chiesa di San Pellegrino.
La posizione geografica del luogo poi, contribuì al suo sviluppo e alla successiva costruzione di un ospitale per pellegrini. Da qui passava infatti la strada che dalla valle del Serchio saliva verso il confine emiliano e Modena. In breve cominciò a crescere una comunità monastica che si faceva carico di entrambi gli edifici religiosi e dell’assistenza a pellegrini e viandanti. L’apertura di altre strade verso l’Emilia unito alla situazione politica della zona provocò un lento decadimento. All’inizio del XV secolo il santuario e l’ospitale si trovano quasi semidistrutti. La ricostruzione venne intrapresa da Leonello dé Nobili alla fine dello stesso secolo, con l’ampliamento della chiesa alle dimensioni attuali e il ripristino dell'ospizio.
All’interno si conserva un tempietto marmoreo cinquecentesco del lucchese Matteo Civitali, che originalmente ospitava le spoglie di San Pellegrino, oggi murate nella parete in fondo alla chiesa.

Fotografia © www.contadolucchese.it

Per approfondire:
San Pellegrino
Le chiese di Castiglione Garfagnana



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