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REGIE IMPERIALI FONDERIE LEOPOLDINE
L'entrata delle Regie Imperiali Fonderie Leopoldine L'entrata delle Regie Imperiali Fonderie Leopoldine
Le regie fonderie leopoldine sono formate da diversi nuclei ed edifici. L’accesso si effettua dal cancello ex Ilva, disegnato dall'ingegnere Alessandro Manetti e dall'architetto Carlo Reishammer. Manifattura in chiaro stile neoclassico, la struttura del cancello è caratterizzata da colonne con foglie di acanto e da una fiaccola, simbolo ornamentale della lavorazione siderurgica.
Ai lati del cancello si trovano i Casotti di Guardia, e qui vicino la Palazzina del Direttore, sempre in stile neoclassico, nata con lo scopo di dare alloggio agli impiegati. Edificata tra il 1822 ed il 1832, esercitò tale funzione sino al 1852, anno in cui venne lì trasferita la direzione dello stabilimento, attiva fino alla chiusura nel 1960.
Tra i molti edifici del grande complesso, vi sono il Palazzo Granducale, una struttura a tre piani ricca di affreschi a tempera e stucchi e soffitti, edificata nel 1845 come casa di villeggiatura di Leopoldo II; oggi sede del Corpo Forestale dello Stato. Le scuole medie sono ospitate in un edificio del XIX secolo, mentre dove si trovava la sede dell’officina meccanica fino al 1960, è accolta oggi la biblioteca comunale. La Palazzina del Medico è invece una semplice struttura a due piani del 1838, in origine impiegata dal medico dello stabilimento.
Per quanto riguarda le fonderie e i forni, la fonderia N°1 è un massiccio edificio affacciato sulla Via Massetana, la fonderia N°2 era composta da due forni, quello di San Leopoldo, eretto nel 1835, e messo in moto grazie all’azione dell'acqua delle gore, e quello di Maria Antonia, funzionante a partire dal 1841, oggi ridotto a rudere.
I Forni delle Ringrane sono una struttura risalente alla prima metà del XIX secolo, caratterizzata da 14 forni, mentre il Forno San Ferdinando rimase funzionante sino alla fine del XIX secolo.
Il Bottaccio infine, è un vasto serbatoio impiegato a raccogliere l'acqua impiegata dalla ferriera.

Fotografia: Wikipedia

Per approfondire:
I musei di Follonica



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